A Verona Fiere è andato in scena il Paving Show & Congress 2025, mostra convegno dedicata alle Attrezzature, Materie Prime, Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni stradali.
In questo contesto, un’approfondita attività convegnistica ha esplorato scenari attuali per il futuro delle infrastrutture connesse, le cosiddette ‘Smart Road’. In particolare, due appuntamenti promossi dalla storica ed autorevole rivista leStrade hanno indagato lo stato dell’arte nell’ambito delle opere legate al settore viario, con un interessante approccio che unisce tecnologia e sostenibilità.
Smart road: le strade diventano tecnologiche dialogando
Sviluppo tecnologico e sostenibilità sono infatti interconnessi in molti aspetti legati alla concezione ed alla gestione delle grandi infrastrutture: l’impatto ecologico delle materie prime, una progettazione che permetta maggiore longevità, sistemi che razionalizzano le necessità di manutenzione e, non da ultimo, il tema dell’attenzione alla sicurezza di chi percorre le strade.
Gli operatori del settore sono impegnati nell’individuare materiali e soluzioni che non solo garantiscano l’abbattimento delle emissioni nel ciclo di vita di prodotti e strutture, ma anche l’aumento della durabilità e la razionalizzazione dei cicli di manutenzione, nonché la capacità di interagire con il traffico veicolare.
Si delinea quindi un futuro fatto di ‘Smart Road’, nel quale Crezza crede e investe già in progetti concreti, come la ricerca su componenti a minor impatto ambientale nei calcestruzzi e la focalizzazione su barriere di sicurezza New Jersey in grado di ospitare soluzioni tecnologiche interattive.
Tra i 15 convegni promossi nei due giorni della manifestazione, temi particolarmente rilevanti e trasversali sono stati approfonditi dai due incontri promossi dalla rivista ‘Le Strade’: “A proposito di Intelligenza Artificiale” e “Le strade sicure del futuro”.
Due momenti in cui si è evidenziato come anche le opere stradali siano parte integrante del cosiddetto Internet of Things: grazie alla interconnessione digitale non sono più passivi canali di traffico veicolare, ma sono già elementi attivi, comunicanti e, di fatto, diventano infrastrutture connesse e produttive a tutti gli effetti. Un volume di dati notevole, che permette un impatto positivo sul monitoraggio delle strutture, sulla gestione del traffico in tempo reale in caso di problematiche e sulla progressiva introduzione del concetto di manutenzione predittiva.
Infrastrutture connesse
Tutto questo a partire da già noti e diffusi sistemi di rilevamento di dati strutturali installati nelle opere esistenti, via via sempre più integrati dalla modellizzazione di ‘gemelli digitali’, aventi capacità anticipatorie sulla risposta alle sollecitazioni e al degrado delle opere stesse, restituendo calcoli statistici sulla base di un flusso alimentato quotidianamente. La precisione e l’affidabilità di questi sistemi di dati, basati su algoritmi di Intelligenza Artificiale, hanno dimostrato valori delle proprie elaborazioni estremamente allineati anche con rilevazioni dal vero, ad esempio nelle fasi di collaudo. Questo permette di definire con precisione, ad esempio, il programma di manutenzioni e l’entità delle stesse, con evidenti riflessi sulla miglior gestione anche economica delle stesse.
Intelligent Roads
Ed ancora, le barriere di sicurezza stradali in calcestruzzo possono diventare parte attiva ed interattiva, integrando ad esempio elementi di segnalazione visiva. Opportuni punti luce installati sulle stesse e connessi con un sistema di rilevamento, in caso di urti o di criticità sull’asse viario possono emettere segnali luminosi in grado di comunicare un’allerta i conducenti dei mezzi in transito, facendo adeguare così la condotta nella specifica tratta interessata dal problema.
Inoltre, l’interpolazione con i dati che i veicoli in marcia possono generare permette di avere ulteriori restituzione di informazioni. Sono infatti già in essere delle esperienze che, attraverso sensori ed accelerometri installati su mezzi di trasporto pubblico locale, permettono di monitorare lo stato del manto stradale lungo le tratte coperte quotidianamente: è così possibile ottenere indicazioni puntuali e in tempo reale dell’eventuale insorgere di buche o avvallamenti nonché della loro evoluzione, così da intervenire prima che l’ammaloramento diventi eccessivo e pericoloso per gli utenti della strada e per la sicurezza delle opere stesse.
Questi sono solo alcuni esempi, frutto di una sintesi comune degli oltre 20 interventi che si sono succeduti durante i due convegni, ma che aprono una prospettiva forse invisibile per la maggior parte di chi percorre le strade italiane: non sono solo i veicoli a possedere un’intelligenza che contribuisce alla sicurezza ed alla sostenibilità, ma anche le strutture che ci circondano sono permeate da una tecnologia considerevole ed importante. E che, se potesse anche dialogare con i dispositivi di bordo dei nostri automezzi, potrebbe elevare ulteriormente la qualità e la sicurezza di ogni viaggio.